Analizziamo la figura del magazziniere carrellista.

Con l’aumento delle imprese che hanno deciso di investire nella Grande distribuzione e nel settore logistico, il mestiere del carrellista è sempre più richiesto. Oggi analizzeremo nello specifico chi è il carrellista e ciò che serve per diventarlo.

Quello del carrellista è un mestiere impegnativo. È di sua competenza il picking, ovvero il prelievo della merce dal magazzino, nel monitoraggio costante delle quantità definite negli ordini di spedizione e la verifica dello stato del lotto.

Quando arrivano mezzi che trasportano merci come furgoni, camion, rimorchi, vagoni merci, il carrellista effettua le operazioni di scarico e smistamento merci in ingresso. Nel dettaglio si occupa dello scarico con utilizzo del carrello elevatore, del trasporto e della sistemazione merci nelle aree di stoccaggio indicate dal responsabile di magazzino.

Tra i compiti del carrellista rientra l’iter di compilazione di tutte le pratiche amministrative legate alle merci in entrata e in uscita dal deposito: molto spesso il carrellista utilizza scanner ottici, lettori di barcode, software gestionali di magazzino e altri strumenti informatici per tracciare le movimentazioni dei materiali e verificare le giacenze a magazzino, partecipando dunque alle attività di inventario degli articoli in magazzino.

Come abbiamo visto dunque, tra i compiti del carrellista c’è sicuramente la movimentazione della merce attraverso l’uso del carrello elevatore. Per poter operare con tali macchinari non sono sufficienti però competenza e preparazione.

Risulta necessario, infatti, possedere un certificato di idoneità alla conduzione di un carrello elevatore (muletto) a seguito di un percorso formativo.

Per garantire la massima sicurezza, infatti, il D.Lgs 81/2008 prevede che per la conduzione di Carrelli elevatori sia prevista una formazione specifica nella quale vengano approfondite le caratteristiche dei tipi di veicoli, i principali rischi connessi al loro impiego e i relativi controlli e manutenzioni.

Come ottenere la patente per il muletto?

Per poter conseguire il patentino da mulettista, che certifica la conoscenza del mezzo e del suo utilizzo in sicurezza, è necessario seguire uno specifico corso presso un ente accreditato.

La durata del corso, cui si può accedere se si è in possesso di patente B o di un certificato medico di idoneità alla guida, deve essere di almeno 12 ore: la parte pratica può variare in base al tipo di carrello elevatore che si intende guidare.

Per superare l’esame è necessario acquisire nozioni di teoria e pratica

La teoria comprende:

– Norme in materia di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro con particolare attenzione alle disposizioni di legge in materia di uso delle attrezzature di lavoro (D. Lgs 81/08).

– Tipologie e caratteristiche dei vari tipi di veicoli per il trasporto interno.

– Principali rischi connessi all’impiego di carrelli semoventi (caduta del carico, ribaltamento, ecc).

– Nozioni elementari di fisica (stabilità statica e dinamica, concetto di baricentro del carico e della leva, ecc).

– Componenti principali dei carrelli semoventi (forche e/o organi di presa, montanti di sollevamento, posto di guida con descrizione degli organi di comando e altro ancora).

La pratica comprende:

– Illustrazione componenti.

– Manutenzione e verifiche giornaliere e periodiche.

– Guida del carrello su percorso di prova (manovre a vuoto e con carico).

Alla fine del corso, per ottenere l’attestato è necessario superare una prova teorica e una prova pratica finale.

Il patentino ha valore quinquennale: deve essere quindi oggetto di aggiornamento/rinnovo.

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